mercoledì 9 ottobre 2013

Discussione

Ho appena finito di discutere animatamente con mia mamma.
Mio papà era uscito e lei, dal mutismo elettivo in cui si era chiusa, è venuta in cameretta e ha cominciato a parlare, parlare, parlare, incurante di quello che stavo facendo come suo solito.
Dopo un po', è venuto fuori l'argomento terapia. Lei mi chiede: "Ma come sta andando?" me l'ha già chiesto non so quante volte in questi giorni e mi sono rotta. Le ho detto: "Sta andando bene ma perchè continui a chiedermelo?" e lei: "Perchè io voglio che tu stia bene, che tu guarisca!".
Ho visto rosso.
Le ho detto: "Ah, tu vuoi che guarisca? Allora non preoccuparti di come va la terapia, perchè la terapia è una mia responsabilità. Preoccupati piuttosto di come ti comporti tu con te stessa e con tuo marito, pensa a risolvere i tuoi problemi, non i miei, prenditi le tue responsabilità di madre e di moglie e non prenderti responsabilità che invece non hai".
Questa storia delle responsabilità ormai mi è entrata dentro.
Lei, stile gnorri, dice: "Eh ma io con tuo padre non so cosa fare, è un muro, ogni volta che dico qualcosa..." l'ho interrotta e le ho detto: "No, mamma. Io non voglio che tu mi racconti queste cose. Sono stufa marcia. Sono problemi tuoi e come tali te li devi gestire." E lei: "Ma io non so cosa fare... non c'è via di uscita" e io: "C'è sempre una via di uscita. Probabilmente nel tuo caso è proprio quella che non vuoi prendere. Ma c'è. Se tu continui ad oscillare tra il "faccio qualcosa" "non faccio niente" sarai sempre insoddisfatta, ma se sei tu a prendere una decisione e a prenderti le responsabilità che essa comporta, vedrai che sarà tutto diverso. Finchè ti metti seduta ad aspettare che le cose cambino, le cose non cambieranno mai. Devi essere tu ad agire se vuoi che qualcosa si modifichi, altrimenti resterà sempre tutto così e a questo punto non hai nemmeno il diritto di lamentarti perchè tu non hai fatto niente affinchè le cose cambiassero".


Le son venuti gli occhi lucidi, è andata a fare il letto e basta. Io non ce la faccio più. Sono stufa di fare la psicologa, il marito, l'amica. Io sono sua figlia e lei è mia madre e io vorrei solo che lei fosse mia madre. Nient'altro. Invece... è sempre così difficile.

7 commenti:

  1. UAO!!
    GRANDE!!!
    hai fatto un discorso a tua madre da vera adulta,intelligente,
    da vera persona matura..
    hai misurato le parole nonostante la rabbia..
    hai cercato di ragionarvi mentre provavi a far ragionare..
    tua madre si sarà stupefatta!
    e proprio perchè si è sentita impotente e non poteva manipolarti le son venute le lacrime agli occhi..
    BRAVA!!
    puoi essere fiera..
    non credo che tua madre oserà replicare..non ha la tua maturità..

    tu con questo discorso hai voluto prendere le distanze da lei..
    da ciò che ti pesa..
    e adesso puoi guardare avanti..
    tu sai e puoi farlo..


    un applauso anche al coraggio.
    ti stringo e ti stimo

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  2. Le saranno anche venuti gli occhi lucidi, ma le hai detto le cose giuste... E sentirsi dire le cose giuste non è mai facile... Però credo che tu abbia fatto benissimo a provare a farle aprire gli occhi. Poi, certo, sarà lei a decidere alla fine cosa fare di se stessa e della sua vita, quali decisioni prendere... ma, per lo meno, tu avrai la consapevolezza di essere stata chiara, e di averle detto quanto avevi da dirle.
    Adesso tira fuori un po' di sano egoismo, e pensa al tuo percorso, alla tua terapia, a quello che puoi fare per andare avanti. Con gli altri, come tua mamma, le cose le puoi fare solo a parole... per te stessa, invece, puoi produrre un bel po' di fatti materiali.
    Ti abbraccio forte...

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  3. Ehi!sei stata bravissima!nel senso che le hai detto quello che sentivi!e per lo meno c'è stato un confronto..
    Quello che non ho capito è come mai l'hai bloccata quando ti diceva di tuo padre..cioè nel senso che non hai voluto piu che continuasse..
    Però beh, almeno ora lei sa quello che pensi. E a volte è molto difficile sia per noi dire le cose sia per l'altro saper ascoltare..
    Visto che era entrata parlando lei, anche tu ti sei fatta ascoltare ed è giusto cosi.
    Poi per quanto riguarda il chiedere della terapia, credo davvero le interessi come stai. Nel senso che per dirti, con i miei visto che mi sembra che non si mettano mai in gioco, ho sempre notato che il chiedere a me era anche un modo per dirottare su di me la questione..perchè è più semplice focalizzare tutto sul problema della figlia piuttosto che dire "aspetta, io come mi comporto in questa situazione?potrei fare qualcosa in modo diverso?"
    I miei parlano sempre di me e mai di loro e quello è ciò che mi fa arrabbiare la maggior parte delle volte..però credo che ci sia anche una parte di interesse e spero di non chiudere troppo le porte quando mi chiedono di me.
    Però insomma poi li troverete voi il vostro equilibrio e vedrai come trovare la via di mezzo tra il non fare le cose al posto loro e includerli nella tua vita.
    Di certo credo che l'inclusione sana nella vita di qualcuno passi anche per una regolazione necessaria dei ruoli nel rapporto e mi sembra che tu abbia saputo mettere un paletto a tua mamma e dire: io sono io e tu sei tu.
    Poi come dice anche Veggie lei prenderà le sue decisioni ma comunque potrà riflettere sulle tue parole e farne tesoro, anche per il suo bene e per fare qualche passo avanti..
    Magari si è un po commossa per l argomento ma anche vedendo la tua decisione nel parlare..
    A volte anche emozionarsi fa bene:-) soprattutto nelle famiglie in cui si tende ad evitare i conflitti (parlo della mia), credo possa essere liberatorio e utile, ma credo sia una buona cosa in tutte le relazioni.
    Vedrai che pian piano si smuove qualcosa..stai facendo un bel lavoro su di te secondo me! E questo porterà sicuramente dei grandi benefici anche intorno a te..
    Un abbraccio grande

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    1. * scusa ho sbagliato volevo dire via di mezzo tra il fatto che magari danno a te delle responsabilità loro e il voler comunque essere parte della tua vita e sapere di te

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  4. Ciao mi chiamo anna! Mi sento di commentare questo post perché ho una mamma che si sta facendo morire su un divano: non parla non esce e mi odia in tutto ciò che faccio e sono! Sei stata una grande e sei una grande, o meglio ina grande donna!!! Purtroppo per quanto ci sforziamo lei non sente le parole di nessuno! Ormai abbandonata nel suo mondo che non vuol uscire, del quale delle volte ci sentiamo colpevoli, ma non deve essere il tuo caso, perché le hai urlato di vivere!!! Un forte abbraccio

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  5. ciao, se ti va di aiutarmi io sono qui..

    http://insid-e.blogspot.it/

    lo dico perché da come parli/scrivi sembri molto più in grado di trovare te stessa di me... Hai tutta la mia stima.
    Non capisco se sei in terapia e quindi vuoi eliminare ana, o se lei c'è sempre...
    comunque, quando vuoi <3

    Sei forte!!

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  6. ti ammiro per quello che le hai detto! non conosco le dinamiche familiari e non conosco tu madre, ma spero davvero che lei non abbia tappi di cerume nelle orecchie come la mia, che quando le parlo come te, se non peggio, finge di ascoltarmi, anniusce, dice due frasi di circostanza, colpevolizzando me o mio padre o la gente che mi sta intorno, per non affibbiarsi nessuna responsabilità... e poi se ne va... dopo di che il giorno dopo e quello dopo ancora, è sempre tutto come prima... anche se tu scappi di casa un milione di volte e un milione di volte ti vengono a raccattare come se fossi un cane al canile o un bambino al campeggio estivo! torna sempre tutto come prima, come se le cose le entrassero da un orecchio e le uscissero dall'altro senza passare prima per il cervello! spero che per te non sia lo stesso! un abbraccio

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