martedì 17 settembre 2013

Day 14 (ieri)

Day 14: Do you think your binging is emotional?
Certo che si! Penso che la maggior parte delle persone che si rifugia nel cibo lo fa perchè non è capace di affrontare le sue emozioni in modi più sani/più costruttivi... e le emozioni sono sempre quelle che portano le persone a fare uso di droga, correre in macchina, autoferirsi e quant'altro... le emozioni sono quelle che dovrebbero farci apprezzare di più l'essenza della vita, ci permettono di modularci in base all'esterno, eppure sono un'arma a doppio taglio veramente potente perchè chi non le sa gestire è in balia di esse... e si fa del male pur di metterle a tacere.

Ieri dal punto di vista alimentare è andata bene; non ho recuperato l'abbuffata perchè ai pasti ero sempre con i miei, però tutto sommato sono soddisfatta, ho mangiato cose sane e per un giorno mi sono sentita quasi normale.
Purtroppo sul fronte "ragazzo" non è andata altrettanto bene... ieri scrivevo che ho paura di perderlo e di essere abbandonata, e che questo è un filo costante nella mia vita. Infatti, sebbene lui sia la relazione più lunga che abbia mai avuto (quasi 8 anni), con i ragazzi precedenti la storia seguiva uno schema sempre uguale:
1 - conoscenza
2 - desiderio di seduzione
3 - coppia
4 - paura di essere abbandonata
5 - abbandono (da parte mia)
Solo una volta, la prima, io sono stata abbandonata e dato che questa cosa mi ha segnata profondamente (è vero, avevo 13 anni ed ero una marmocchia ma quando rivedo adesso in giro il mio primo fidanzatino io mi nascondo dietro ai muri affinchè non mi veda >.<) le mie "relazioni" successive, per quanto fossero superficiali, sono sempre state caratterizzate dal fatto che io dovevo avere il coltello dalla parte del manico. So che sembrerò una stronza, ma nelle mie prime relazioni non credo di essere stata veramente coinvolta; mi si accendeva la scintilla solo nel momento in cui vedevo un ragazzo che non avevo conquistato e quindi, come se fosse una sfida con me stessa, mi sentivo in dovere di conquistarlo. Una volta fatto perdeva il suo valore e quindi lo scaricavo. Si, una vera stronza.
Ma col mio attuale ragazzo le cose sono andate diversamente. Quando l'ho visto la prima volta è come se mi fosse passata della corrente elettrica per tutto il corpo, c'era una luce intorno a lui e il tempo si era fermato e io volavo per aria. Me la ricorderò per sempre quella scena, quelle emozioni, e l'ho capito subito che lui era quello giusto per me. Per questo ci sono andata coi piedi di piombo, non mi sono fiondata "alla conquista", ma abbiamo giocato "ad armi pari". Questo mi ha portata ad essere vulnerabile... e quindi profondamente angosciata.
Tutto questo per dirvi che la mia modalità di difesa dall'angoscia di essere abbandonata è... l'abbandono. E questo è un problema. Quando lui mi ferisce, io gli restituisco pan per focaccia. Ad esempio, ieri sera lui mi aveva detto che ci saremmo sentiti verso le 22-22.30. Io alle 21.30 mi sono messa a letto, avevo le mie cose e non mi sentivo tanto bene, gli ho scritto che avevo mal di pancia e ho spento il cell. Stamattina ho visto che mi aveva scritto che era dispiaciuto e che non gli è piaciuto che non ci siamo sentiti. Una parte di me urlava: "BEH, ALLORA, COME CI SI SENTE BRUTTO STRONZO????" però io non voglio... fare così. Non è giusto. Lui lavora, si sta facendo un mazzo tanto, e io gli sto sempre addosso e in un modo o nell'altro gliela faccio pagare. Mi sento una stronza.
E come al solito mi ritrovo qui, divisa in due, tra due sentimenti opposti di amore e odio e so benissimo che quando mi chiamerà oggi farò la stronza e mi sentirò in colpa dopo, oppure sarò amorevole e poi mi abbufferò, e io mi sono rotta di questa tiritera infinita. E' sempre la stessa storia, possibile che io non sappia fare altro che incastrarmi sempre nelle stesse stronzate?

Sono le 8 e mezza del mattino e sono già stanca... vorrei mettermi sotto alle coperte e non svegliarmi più.

1 commento:

  1. Sai io mi ritrovo molto in questa modalità relazionale. All'inizio della relazione ti dirò che facevo anche io cosi, come delle specie di dispetti, o delle cose che sembravano delle sottili manipolazioni. Del tipo: non mi rispondi al cel, io ti rispondo fredda per fare l'incazzata e suscitare una tua reazione o il più delle volte mi arrabbiavo, esprimendolo o no, e facendo notare lo sbaglio in questione, marcandolo il più possibile, quasi da voler provocare sensi di colpa al fine di modificare il comportamento ( in questo caso rispondere al cel).
    Una roba davvero brutta, associata a crisi di gelosia e scenate varie.
    A posteriori ho potuto vedere tutte le mie "esigenze di controllo" che si nascondevano dietro la mia enorme paura di essere lasciata. Perchè non ho menzionato che tutte queste cose erano sempre accompagnate dalla paura di essere lasciata all'improvviso..
    Questo non dico sia anche il tuo caso, però ti ho voluto raccontare un po quello che mi è successo perchè credo che a volte identifichiamo molte cose in "un'oggetto- in una paura" per poterle gestire.
    Per me, era la paura dell'abbandono.
    E soprattutto, non credo tu sia una stronza.
    Penso ti stai difendendo da quella che pensi, o magari è vero, sia la tua paura.
    Se ci pensi controlliamo perchè abbiamo paura di essere colte di sorpresa. Anche io ho sempre lasciato per non essere lasciata.
    Prova a fare luce dentro di te su questa cosa..e pensare come mai hai bisogno di comportarti cosi nella relazione..
    Per me era anche una difesa dall'intimità, dalla relazione..perchè se ci pensi, quando controlliamo l'altro non lo conosciamo, quando vogliamo cambiarlo invece che accettarlo mettiamo distanza.
    Non disperare, per me sono solo delle dinamiche su cui potete lavorare.
    Anche se all'inizio si vede solo la paura dell'abbandono.
    Magari prova a parlarne durante la tua terapia, se te la senti. A me ha aiutato moltissimo in questo e la relazione è migliorata.
    Ti abbraccio

    RispondiElimina